Bocciofila a rischio sfratto parte la corsa per salvarla

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26/09/2023

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Bocciofila a rischio sfratto: parte la corsa per salvarla 
  •  Città metropolitana intende indire una gara e potrebbe cambiare destinazione d’uso
  • Il campo di via Barillai versa nel degrado in suo aiuto anche la Federazione italiana
Il Covid ha dato il colpo di grazia a uno dei fiori all’occhiello della Capitale per il gioco delle bocce: il campo di via Barillai gestito dalla Bocciofila Roma Nord, storica realtà che proprio nel 2023 compie cinquanta anni. Ma nonostante il periodo nero causato dal crollo delle attività, i soci si sono rimboccati le maniche e non demordono, tanto che stanno sistemando - a spese loro - anche il tetto rovinato per le infiltrazioni d’acqua. Ad aiutare gli sportivi ci sta pensando anche la Federazione italiana bocce, che ha proposto la realizzazione, proprio lì, del Centro regionale, che si andrebbe ad aggiungere al Centro nazionale federale che sta per nascere al Torrino. Eppure la proprietà dell’area, la Città metropolitana di Roma Capitale (l’ex Provincia, per intenderci), ha già fatto sapere che non può procedere con un affidamento diretto alla Federazione (che subentrerebbe alla Bocciofila) ma deve pubblicare una gara. Quindi, dare lo spazio al miglior offerente. «Questa operazione potrebbe mettere a rischio il futuro del campo di via Barillai, spiega il presidente della Bocciofila Roma Nord, Riccardo Bufacchi - Siamo uno dei centri più storici della città e con la Federazione sportiva conveniamo sull’idea di creare questo importante punto di riferimento per la Regione». Oggi alla Bocciofila ci sono 45 soci. «Abbiamo fatto un accordo con la Città metropolitana di un rientro di un debito di appena 1.500 euro di canone non pagato per colpa del Covid. Ma vogliamo valorizzare l’impianto parlando di rilancio. Solo che noi da soli siamo troppo piccoli, mentre la Federazione è il soggetto giuridico giusto per aiutarci». Sono state mandate alcune lettere di sollecito alla Città metropolitana ma, prosegue il presidente, «non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Siamo molto preoccupati perché la struttura sarebbe a rischio chiusura se non si riuscisse a definire un serio piano di sviluppo. Nelle nostre attività tante hanno un profondo scopo sociale: oltre agli sportivi agonisti abbiamo molti anziani e disabili che partecipano a questo gioco fantastico». L’IMPIANTO «La struttura è di 4 mila metri quadri, è un importante impianto per il gioco delle bocce. Abbiamo paura che si cambi la destinazione d’uso - spiega il presidente della Federazione italiana bocce, Marco Giunio De Sanctis - Chiediamo risposte motivate perché vogliamo trasformarlo in un Centro regionale proprio come abbiamo già fatto in Lombardia». Sta di fatto che, tra amatori e giocatori professionisti, in migliaia a Roma hanno tirato di bocce. «Oggi nella Capitale sono rimasti 55 impianti. Un numeromolto piccolo rispetto ai 140 di quaranta anni fa - prosegue il presidente della Federazione - La particolarità, poi, è che larga parte dei campi si trova a Roma Sud. Quello di via Barillai sarebbe uno dei pochi a Nord. La sua bocciofila non ha più fondi per andare avanti e noi vogliamo risollevare la struttura con un progetto concreto che speriamo la Città metropolitana prenda seriamente in considerazione».
Giampiero Valenza
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
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